Vigilia della terza amichevole pre-stagionale (domani ore 19, a Bergamo con il Bergamo Basket 2014) e chiacchierata di riscaldamento, come sempre all’insegna dei concetti molto chiari e diretti, con Alberto Mazzetti.
Coach, dopo la sconfitta in SuperCoppa hai parlato di una doppia opzione: imparare la lezione per farne tesoro per il futuro, oppure cercare alibi. Abbiamo imparato?
“E’ un po’ presto per dirlo, ma speriamo di aver imparato. Quel che rimarco, anche se può sembrare una banalità, è che questa settimana ci siamo sempre allenati almeno in dodici. Viste le settimane precedenti non è cosa da poco. Siamo riusciti a stare più attenti a certi particolari a cui prima, per scarsità di giocatori in allenamento, non si poteva badare molto. Abbiamo lavorato sodo dal punto di vista fisico, dove siamo, oggettivamente ancora indietro. Speriamo che il meno ventotto di Vigevano ci abbia aperto gli occhi su alcune cose“.
In settimana hai insistito molto sulla positività, sul clima che vuoi che i ragazzi creino durante il lavoro.
“I ragazzi arrivano da esperienze varie, con diversi allenatori, con diversi caratteri e le normali difficoltà di creare un gruppo con un allenatore nuovo. Ci vuole del tempo, ma in questo tempo noi dobbiamo metterci entusiasmo, fierezza e, perché no, anche il divertimento. Alla fine il nostro è un lavoro che ci piace, non siamo stati obbligati da nessuno. Questo mi piacerebbe vederlo in campo, ancora prima di altre cose“.
Le attese per lo scrimmage di domani a Bergamo.
“Mi aspetto che la nostra qualità di gioco pian piano cresca e che in campo si veda la voglia di passarsi la palla. Voglio vedere atteggiamento positivo e propositivo. Non mi aspetto che, rispetto a settimana scorsa e altri cinque allenamenti, saremo improvvisamente bellissimi, salteremo e correremo tantissimo. Ma voglio vedere un passaggio in più, un aiuto in più, una rotazione in più. Un progresso in ogni ambito. Poi, è chiaro a tutti, in primis alla società fino ai giocatori, che siamo in difficoltà da settimane e ne avremo ancora per altre. Ma questa non deve essere una scusa. E’ un dato oggettivo, dobbiamo esser bravi a giocarci sopra“.
Realisticamente ci possiamo aspettare di allungare oltre i 12 minuti la pallacanestro di buona qualità vista a Vigevano?
“Abbiamo lavorato molto con Francesca (Zara, ndr) dal punto di vista fisico e atletico. Mi aspetto di poter allungare la nostra autonomia fisica e, logicamente, anche la qualità con cui facciamo le cose“.
Quando pensi di vedere la Riso Scotti che hai in testa?
“Se dovessi dire una menzogna, direi il più presto possibile. La verità è che, fino a quando tu non hai il playmaker titolare che possa giocare e tutta la squadra al completo, alla domanda è impossibile rispondere. In quattro settimane di lavoro, siamo stati al completo per un’ora e mezza il primo giorno. Ovviamente spero di accelerare perché abbiamo bisogno di costruirci delle certezze”.
Paolo Rappoccio
COMUNICAZIONE OMNIA BASKET PAVIA