Unicusano Livorno – Riso Scotti Pavia 75-54 (22-6, 22-12, 10-22, 21-14)

Unicusano: Rubbini 15 (5/6, 1/4), Loschi 11 (1/6, 2/5), Campori 10 (3/4, 0/1), Lo Biondo 7 (2/4, 0/4), Lenti 8 (4/8); Almansi 17 (4/6, 2/4), Diouf 2 (1/2), D’Ercole (0/1, 0/5), Di Sacco, Paoli 3 (1/1 da 3p), Cristofani, Dadomo. All. Cardani

Riso Scotti: Oboe 3 (0/3, 1/3), Abega 14 (4/7, 1/5), Giampieri (0/1, 0/5), Bedini 11 (3/6, 1/3), De Gregori 4 (2/6); Gallizzi 10 (2/4, 2/8), Cocco 10 (4/9), Potì 2 (1/2, 0/4), Trovarelli (0/3). Ne: Lebediev. All. Mazzetti

Arbitri: Giunta e Manco

Primo tempo: 44-18. Tiri liberi: Unicusano 15/18, Riso Scotti 5/6. Rimbalzi: Unicusano 45 (off 7, Lo Biondo 8), Riso Scotti 37 (off. 8, Oboe 9). Fallo antisportivo: Almansi. Cinque falli: nessuno.

Tutto come da programma. I viaggi in Toscana si confermano indigesti e, al PalaMacchia di Livorno, arriva una sconfitta prevedibile, anche se scritta con troppo anticipo. Ci si attendeva un incipit gagliardo dei ragazzi di Cardani ma la Riso Scotti ha sicuramente agevolato il compito ai labronici, giocando due quarti molto modesti dal punto di vista energetico prima ancora che statistico (8/33 al tiro e solamente cinque falli subiti nei primi 20′). L’Unicusano ha fatto le onde coi suoi esterni (bene Rubbini e Almansi) e mostrato i muscoli della sua pattuglia aerea, spedendo i pavesi alle corde molto presto. Il 44-18 della sosta lunga aveva già il sapore del game/set/match. Le seconde linee pavesi sono state encomiabili a metterci orgoglio e voglia di fare. La forbice si è riportata a dimensioni meno sostanziose ma, dopo un terzo periodo pigro, ai padroni di casa è bastato andare a colpire da sotto, trovando i liberi e i tiri ad alta percentuale per archiviare, con un quarto di anticipo, la vittoria che li riporta ad agganciare i cugini della Libertas, giusto alla vigilia dell’attesissimo derby di mercoledì in prime time.

CRONACA – PalaMacchia bello pieno e molto carico. La Pielle ha da farsi perdonare un’esibizione scialba ad Omegna, le motivazioni pavesi sono evidentemente diverse e si vede subito. Abega va due volte al ferro (4-4 di avvio), poi la Riso Scotti comincia ad ammaccare i ferri toscani anche quando spara con metri di spazio e la truppa di Cardani va via in transizione (12-4 già 5 per Rubbini). Mazzetti brucia la prima sospensione ma i lupi sono molto passivi col pacchetto arretrato e, in attacco, recitano a soggetto. Dopo 8′ Lo Biondo trova il canestro e fallo e la forbice è già importante (19-4). Abega è l’unico ad attaccare con decisione e trova il suo sesto punto in dirittura d’arrivo di un primo quarto davvero modesto (3/16 dal campo, i soli due falli subiti testimoniano il livello di pericolosità dell’attacco pavese). Gallizzi vive un paio di flash in arco, Mazzetti ci prova con la zona pari ma il monologo labronico prosegue senza sosta (31-11 al 15′). De Gregori trova quattro punti  ma anche il solito fallo in attacco (terzo), Loschi graffia in arco (42-18) e, alla sosta lunga, la sofferenza è sintetizzata con un umiliante 44-18 da ingoiare. Impossibile far peggio e, infatti, i lupi si danno una scossa. Più ritmo, palla che circola con maggiore rapidità e arrivano le soluzioni da tre punti: Oboe, Bedini e Abega fatturano in quattro minuti il 4-18 che riporta Omnia a distanze umane (48-36). Il pubblico prova a dare la sveglia all’Unicusano che, improvvisamente, ha il braccino tennistico e sbaglia parecchio anche dalla corta distanza. Bedini e Cocco si fanno ancora sentire in attacco, Livorno è brava ad andar sotto per pescare tiri liberi e prender fiato (54-40, 29′) in occasione di un paio di pasticci pavesi. Ancora durissima, ma la Scotti ha, almeno, dato i primi segni di vita.  Paoli e Almansi, senza ritmo, colpiscono in arco per frustrare il serrate di Abega e Cocco (62-44, 33′). Sempre più difficile, anche perché i nostri riferimenti perimetrali continuano lo sciopero bianco (0/5 per Potì, 1/6 per Oboe). Ultimi cinque con ancora un Everest da scalare (64-46), Cocco si mette in luce chiudendo bene un paio di giochi a due (66-50, 36′) ma, con un quintetto largamente sperimentale e rotazioni ormai proiettate all’impegno infrasettimanale, Pavia non va oltre. Finale senza nulla da dire, Livorno chiude sul velluto, Mazzetti risparmia fatica ed energie per il difficile match di mercoledì con Piombino.

Paolo Rappoccio