Prima trasferta stagionale ed è subito Toscana, terra tradizionalmente avara di soddisfazioni per la Riso Scotti. I pavesi scendono a Piombino rasserenati nel morale e nel ranking dopo aver rispettato il pronostico con Varese, la Solbat attende con tanta voglia di rivincita, dopo il brutto incipit di campionato ad Empoli. In estate, la dirigenza toscana ha scelto la continuità, confermando sei elementi del gruppo che, complici diverse e molteplici traversie fisiche, ha disputato una stagione al di sotto delle attese. Si punta forte sulla voglia di riscatto di giocatori da pedigree importante, si punta forte sul cambio di guida tecnica. Per la gioia di Venucci, che lo ha avuto come head coach a Faenza, sulla panca del Basket Golfo è stato chiamato l’esperto coach veneto Massimo Friso, 61 anni, con uno score importante tra serie A (Pistoia) e cadetteria (Padova, Forlì, Arezzo, Barcellona Pozzo di Gotto). Dici Piombino e il pensiero del tifo pavese corre istantaneamente a Mattia Venucci, forse il giocatore più amato nell’ultimo decennio. Inutile ricordare le caratteristiche del nativo di San Vincenzo che ha ancora qualche problema fisico (infortunio al dito) ma resta un big per la categoria. Sarà importante la capacità dei lupi di isolarlo dal gioco o di trovare staffette efficaci quando si sposterà nello spot di guardia, con Paolin incaricato di portar palla. Servirà aggressività, servirà pressione e la fisicità di Donadoni o Conte per cercare di arginare il suo mancino quando entrerà in trance agonistica, producendo punti grazie alla clamorosa capacità di crearsi tiri dallo step back. Accanto al nostro grande ex, giostra il ’95 Francesco Paolin, uno dei volti nuovi (daFabriano), capace di essere pericoloso con i suoi tagli e il suo dinamismo. Nello spot di numero tre, un’altra vecchia conoscenza, “Save” Mazzantini, aggregato al gruppo pavese nel 2018-19. Attaccante versatile, sempre molto attivo anche a rimbalzo offensivo. Vicino a canestro, Friso ha opportunità di partire con Eliantonio “4” e Persico (altro ex!) centro, oppure di scegliere un assetto più perimetrale con Pistolesi (ala del 2000) che fa slittare Jack Eliantonio in posto cinque. Eliantonio è uno dei veterani, classe ’88, lo ricordiamo bambino a Jesi nel leggendario playoff in cui L’Edimes perse la finale per la serie A1 con Pesaro. Lungo molto tecnico, fondamentali super, letture e capacità di passaggio da playmaker, molto pericoloso quando si apre e spara in arco. Pistolesi è più dinamico e il lungo fisicamente più fresco, ama anche lui prendersi triple aprendosi dopo il blocco. Infine Edo Persico, ormai un’istituzione da queste parti, non proprio di primissimo pelo (’87), giocatore molto più interno dei compagni di reparto. Semigancio e tiro in avvicinamento le sue caratteristiche in campo, oltre alla solida esperienza. All’esordio è partito dalla panchina, come Camillo Bianchi, numero quattro con pericolosità da “tre”, abituato a portare grande carica agonistica oltre che raffiche di triple sugli scarichi. Completano la rotazione dei piccoli l’ex-Piacenza Pedroni e Andrea Tracchi, giocatori amanti delle cadenze sostenute. Una squadra molto tecnica, che all’esordio è sembrata applicarsi poco in difesa, concedendo molto sul perimetro e soffrendo moltissimo la difesa “mani addosso” di Empoli. Difficile che Frigo accetti un remake di un match così scialbo: quella di domenica sarà una Solbat sicuramente diversa. Il fattore campo nel pallone piombinese sarà una sveglia poderosa per Venucci e compagni, Riso Scotti dovrà esser brava a contenere le folate offensive dei gialloblu, collaborando in difesa e facendo sentire il fisico agli avversari. 

PAOLO RAPPOCCIO