Ala (198 cm per 99 kg) di Bolzano, classe 1996. Seguendo una passione di famiglia, Lorenzo parte giovanissimo con la pallacanestro e compie tutta la trafila delle giovanili al Basket Piani di Bolzano. A 17 anni, aggregato alla prima squadra, debutta in C2 e, nel 2014, centra la promozione in C1. In seguito al fallimento della società, si aggrega al gruppo under 19 dell’Aquila Trento, dove gioca al fianco di Diego Flaccadori e viene notato dagli osservatori di Cento che, in estate, lo portano in Emilia. Alla Benedetto IV, D’Alessandro rimane per tre stagioni, diventando giocatore importante per la categoria e capitano del gruppo che, nel 2018, timbra la promozione in A2. Le sue cifre (5.8 punti e 4 rimbalzi a gara) e la sua solidità difensiva lo portano all’attenzione dell’ambiziosa Paffoni Omegna. Il bolzanino (9 punti, 4.5 rimbalzi) diventa una delle pietre angolari nel roster di coach Ghizzinardi e viene riconfermato anche per la stagione 2019-20, chiusa a 7.8 punti e 4.2 rimbalzi per gara. In estate, le sirene della serie A suonano molto forte e D’Alessandro vuole fortissimamente la firma con una società storica come la Juve Caserta. I problemi economici e il crack del sodalizio casertano lo trasformano in uno dei free agent più ambiti della serie cadetta, la Riso Scotti Punto Edile lo firma per incrementare esperienza, solidità e versatilità del proprio roster. Se nelle ultime annate, infatti, Lorenzo ha giostrato prevalentemente nello spot di numero tre, la taglia fisica gli consente, comunque, di farsi rispettare anche da ala forte, dove può aprire il campo per sfruttare il suo tiro dall’arco e andare a sfruttare i chili nei tagli verso il canestro. Recuperato il ritmo partita e smaltito qualche acciacco, D’Alessandro si conferma anche in maglia pavese giocatore di grande affidabilità. Le cifre finali del bolzanino recitano 7.1 punti e 2.7 rimbalzi in 21 partite, (60.4% da due, 41.9 % da tre, 76.9 ai liberi), rimarcando versatilità in attacco e generosità nella metà campo difensiva. Prototipo del giocatore “di sistema” che si vede poco ma si sente molto.
