Riso Scotti Pavia – Esse Solar Gallarate 81-79 (27-21, 22-18, 12-20, 20-20)

Riso Scotti: Oboe 22 (5/11, 3/8), Abega 24 (6/8, 3/6), Giampieri 9 (2/2, 1/8), Potì 11 (1/1, 3/6), De Gregori 15 (5/11); Trovarelli (0/3), Cocco (0/3), Lebediev. Ne: Coviello. All. Mazzetti

Esse Solar: De Bettin 10 (4/7, 0/3), Passerini 7 (2/7, 1/4), Hidalgo 28 (9/9, 2/4), Filippi 12 (6/13), Antonelli 2 (1/6); Trentini 14 (3/3, 2/4), Calzavara, Gravaghi 2 (0/2 da 3p), Bresolin 4 (2/2), Ielmini (0/1), Clerici (0/2 da 3p). Ne: Basso. all. Gambaro

Arbitri: Rodia di Avellino e Fiore di Casal Velino (Sa)

Primo tempo: 49-39. Tiri liberi: Riso Scotti 13/16, Esse Solar 10/14. Rimbalzi: Riso Scotti 41 (off. 12, Oboe 11), Esse Solar 37 (off. 9, Filippi 10). Cinque falli: Antonelli. Espulso: Antonelli. Punti dalla panchina: Riso Scotti 0, Esse Solar 20. Massimo vantaggio: Riso Scotti +13 (52-39), Esse Solar +3 (9-12). 

Reazione d’orgoglio ma anche di buoni contenuti tecnici per la Riso Scotti che , oltre a Bedini e Gallizzi, è all’ultimo costretta a rinunciare a Coviello (influenzato) ma ha eccellenti risposte da tutti gli altri e torna al successo. Referto rosa pesante perché, ora che si comincia a ragionare in ottica di scontri diretti, vale il 2-0 coi varesini in caso di arrivo a pari punti. Nelle difficoltà, i lupi confermano di esaltarsi. Francesco Oboe si prende il palcoscenico per la doppia giocata finale (canestro e stoppata decisiva su De Bettin) ma anche per un match a 360° in cui ha cantato e portato la croce (doppia doppia, visto che arrivano anche 11 rimbalzi e dosi industriali di leadership). L’altro polo offensivo sempre accesso è stato Lio Abega: minutaggio record (37′), grande voglia di attaccare il ferro dal palleggio, aggressività difensiva e triple col timing giusto. De Gregori, complice il costante litigio tra Antonelli e i signori in grigio, ha inciso parecchio e bene nel pitturato. Importante il (ridotto) cast di supporto con Potì e Giampieri a metterci esperienza, generosità e voglia di soffrire. Minuti anche per Cocco e Trovarelli: a volte frenetici ma sempre attivi e desiderosi di fare. Buona la pagella di tutti, dunque, perché lo scarto finale è striminzito ma va detto che la Riso Scotti è stata in testa per tutto il match e avrebbe potuto chiuderla prima, risparmiando a tutti qualche sudore freddo (75-65 al 35′). A Gallarate va reso merito di averci sempre provato fin in fondo, alzando l’intensità difensiva e la pressione sulla palla con i suoi piccoli dopo due periodi a basso voltaggio nella propria metà campo. Hidalgo ha limitato svolazzi e fatto match da leader vero, Filippi e Trentini hanno costantemente punito i “battezzi” della difesa di casa, gli unici sotto tono sono stati Gravaghi (sovrastato da Abega) e un Antonelli mai in partita. Già, la partita. Scorre via piacevole con i lupi che attaccano con decisione il ferro con Abega e Oboe e trovano rifornimenti per alimentare De Gregori. Gallarate vede il sorpasso sul 9-12 (minuto 6′), poi la Riso Scotti piazza la sgommata per il 27-21 al primo pitstop. Decina (35-25) al minuto 15′, con Abega chiave di volta per abbattere la 2-3 ospite e Potì che trova tre triple in fila per mettersi in partita (49-37 al 19′). Solito terzo quarto in fatica, coi recuperi difensivi convertiti da Hidalgo  che dal post basso crea per sé e per gli altri (54-51, 27′) e la coppia Filippi-Trentini in grande spolvero (parità a quota 59, terzo pitstop a vantaggio ridottissimo 61-59). Tutto da rifare, ma stavolta sono i pavesi ad uscire dai blocchi ventre a terra: 6-0 e time out varesino. Non basta, in casa Omnia si ritrovano fluidità e buone letture. Un bellissimo innesco di De Gregori per il backdoor di Abega vale il 75-65 del 34′, l’ovazione del PalaRavizza e l’illusione che la pratica sia quasi archiviata. Niente di più sbagliato. Gallarate caccia palloni a tutto campo e graffia uno 0-9 da infarto per i corazon pavesi (77-74, 37′). Scotti nelle mani di Oboe che si prende responsabilità di gestire palloni che pesano un quintale (81-76 al 38′).  Trentini lancia l’ultimo salvagente (81-79), Oboe va ad un passo dalla percussione che chiuda i conti ma, respinto per questione di centimetri, si rifà con gli interessi, andando a stoppare De Bettin che, a 2” dalla sirena stava per andare a prendersi il lay up dell’overtime. “Not in my house” direbbero oltreoceano. Arriva la dodicesima vittoria, torniamo ad occupare l’ottavo piano, in condominio con Sangiorgese che, domenica prossima, ci attenderà al PalaBertelli.

Paolo Rappoccio