Riso Scotti Pavia – Paffoni Omegna 60-72 (20-13, 10-23, 20-24, 10-12)

Riso Scotti: Oboe 6 (1/3, 1/2), Giampieri 10 (1/6 da 3p), Potì (0/1), Coviello 7 (2/5, 0/4), De Gregori 16 (7/11, 0/1); Gallizzi 7 (1/5, 1/7), Abega 8 (1/2, 2/4), Cocco 4 (2/2), Bedini 2 (0/4 da 3p). Ne: Trovarelli, Lebediev. All. Mazzetti

Paffoni: Antelli 12 (4/10, 1/4), Minoli 8 (0/2, 1/4), Picarelli 7 (2/3, 1/4), Torgano 11 (3/3, 1/6), Marini 2 (1/3, 0/1); Balanzoni 11 (4/7), Segala, Markovic 10 (1/4, 1/4), Solaroli 11 (4/5, 1/1). Ne: Puppieni, Forte. All. Quilici

Arbitri: Spinelli di Cantù e Moratti di Reggio Emilia

Primo tempo 30-36. Tiri liberi: Riso Scotti 17/23, Paffoni 16/26. Rimbalzi: Riso Scotti 38 (off. 8, De Gregori 10), Paffoni 41 (off. 9, Markovic 8). Cinque falli: Oboe, De Gregori, Marini. Espulso: Mazzetti. Punti dalla panchina: Riso Scotti 21, Paffoni 32. Massimo vantaggio: Riso Scotti +9 (14-5), Paffoni +19 (38-57). 

Gli scricchiolii già evidenziati a Borgomanero vengono amplificati al cospetto di un’avversaria di livello superiore come Omegna e la Riso Scotti perde la terza partita in fila (mai successo in questa stagione), giocando il suo peggior match casalingo. Anche se i soli due punti in classifica di differenza alla vigilia potevano trarre in inganno, la Paffoni ha confermato, pur in un momento tribolato, di esserci superiore. A Pavia, questa sera, è riuscito davvero poco, al netto di un rapporto conflittuale con la coppia arbitrale (modesta come molte, sicuramente assai permalosa, ma anche lupi troppo nervosi perché, annusata l’antifona, anche la minima protesta avrebbe dovuto essere evitata, senza arrivare al record di cinque falli tecnici).  Attacco molto fermo,  29 tiri da due e 28 da tre con percentuali da matita blu (18% in arco), big fuori partita, altri in partita solo a tratti, i soliti momenti di down a cavallo tra primo e secondo e tra secondo e terzo quarto. Insomma, una serata poco felice a 360 gradi. Le prossime due saranno, presumibilmente,  partite spartiacque per la corsa all’ottavo posto, che varrebbe il fattore campo nei playoff dei peones. Omegna ha fatto una partita con pochi lustrini e molta solidità, difendendo con fisicità e attenzione dal secondo quarto in poi, sfruttando chili e mestiere per colpire da sotto. Qualche acuto di Torgano, molta solidità da Balanzoni e la verve del recuperato Solaroli hanno fatto la differenza. Oboe, protagonista del primo allungo (14-5), ma la nave pavese imbarca acqua in avvio di secondo periodo (0-7 in avvio, 6-17 il parziale dei primi 5′) con la Paffoni che si fa sentire in arco con gli esterni. Terzo (veniale) e quarto (tecnico) per Oboe non aiutano a migliorare la fluidità, visto che De Gregori è stato panchinato per pigrizia e, a parte due rollate di Cocco, sotto non si va mai e si tira solo da tre. Con qualche libero, la forbice si mantiene controllata all’intervallo (30-36) ma il rientro dopo la sosta è ancora con la spina dell’intensità staccata. Solaroli e Torgano sono le firme in calce allo strappo (1-10) che spacca il match (31-46) in tre minuti. Da qui è inseguimento disperato. De Gregori entra (bene) nella partita ma dal match esce Oboe (quinto fallo).  Giampieri raccatta di mestiere qualche libero, Gallizzi ha l’unica fiammata dal perimetro e si chiude con un 50-60 a tre quarti gara. Non benissimo ma ancora non è chiusa. Abega ridà fiato a chi sogna l’ennesima rimonta (53-60), dall’arco si sparacchia ancora ma, appoggiandosi dentro a De  Gregori, si arriva al 57-63 (34′). Dopo il canestro, De Gregori protesta per un tocco ed arriva il quinto tecnico di giornata che stoppa definitivamente l’inerzia pavese. Un libero di Torgano, una penetrazione di Antelli e un piazzato frontale di Marini. Lo 0-5 chiude di fatto il match. La Riso Scotti fattura 3 punti nei sei minuti che mancano alla sirena e la Fulgor vince in controllo.

Paolo Rappoccio